24 ottobre 2011

Ah sei buddista? Ma in Dio ci credi ancora, no?


Non ho ancora mai scritto niente sul buddismo perché è un percorso per me nuovo e ancora lungo e tortuoso.
Vorrei però parlare delle reazioni che hanno avuto a questa notizia alcune delle persone che mi conoscono più o meno bene.
Pratico da gennaio, e sono diventata ufficialmente buddista a giugno. Nessuno mi ha obbligata, circuita, e soprattutto nessuno mi ha chiesto soldi per entrare a far parte di alcuna setta. E' stata una scelta libera, personale e molto intima, presa in piena consapevolezza con la poca maturità che al momento mi appartiene. Tutto si è svolto con una cerimonia molto semplice a cui ho voluto partecipassero i miei, mio marito, mio figlio e la coppia di amici che mi ha fatto conoscere la pratica. Ero molto, molto emozionata, più del giorno del mio matrimonio. Mi sono commossa, come non faccio mai. Ho pianto di gioia, che per una come me è tutto un programma.

I giorni successivi, in uno slancio di generosità l'ho raccontato a mia suocera, ed è stato molto interessante ascoltarla disquisire sul perché io, che sono stata battezzata e mi sono sposata in chiesa, avessi deciso di "abbandonare" la fede cristiana per una non ben definita (secondo lei) religione, che "tanto so tutte uguali, sei come i testimoni di Geova".
Ecco, una delle poche cose che ho imparato nella vita è che se non si è pienamente padroni e sicuri dell'argomento di cui si sta parlando, nella maggior parte dei casi è meglio tacere e ascoltare, quantomeno per evitare di sparare cazzate come dardi infuocati, ferendo a volte il tuo interlocutore.
La cosa che mi ha maggiormente stupita in tutta la querelle su questo cambiamento è stata la presa di posizione di mio marito, che non pratica e non ne ha intenzione, ma mi ha appoggiata e sostenuta. Fermo, deciso e soprattutto dalla mia parte, ha contrastato la madre come non avevo mai visto. L'ha rimessa al suo posto e l'ha obbligata a scontrarsi con quelle che purtroppo sono le convinzioni e le convenzioni di una mentalità abituata a credere a quello che ti hanno sempre inculcato. Attenzione, con questo non voglio assolutamente criticare chi in Dio ci crede davvero, ma chi è cattolico perché siccome stiamo in Italia, devi esserlo per forza (parole sue eh!), non certo per una fede sincera, ma perché ormai sei così, a st'età che vuoi cambià più!
Da quel giorno comunque, non ha chiesto più niente, forse per disinteresse, o forse per timore di essere nuovamente cazziata dal figlio. MAH!

Un'altra reazione sul comico andante è stata quella di mia nonna paterna. Napoletana, molto credente (devota a Sant'Antonio e a San Gennaro) e con un grande senso della tragedia! Appena ha capito che non credo in nessun Dio, ma sono io il mio Buddha, ha cominciato a farsi il segno della croce, come nei migliori film sugli eretici, dicendo in loop "ummaronnamij, ummaronnamij, ummaronnamij". Esilarante!!!!

Ho trovato poi persone, conoscenti per lo più, che con sanissima curiosità mi hanno chiesto cosa mi avesse spinto verso una filosofia tanto diversa dalla loro. Io sono sempre ben felice di raccontare che non è stato un rifugio per me, ma un modo di esternare la parte positiva e guardare il mondo con occhi diversi.
Mi sorprende sempre riscontrare una buona apertura mentale da parte degli altri.

Infine i miei sono stati, come da pronostico, fantastici. Sapevano già da tempo di questa decisione e mi hanno appoggiata da subito. Hanno afferrato probabilmente che alla mia età si è in grado di prendere coscienza di ciò in cui si vuol credere. C'è anche da dire però che non siamo mai stati dei ferventi praticanti, quindi non è stato così traumatico per loro.
Anzi, mia madre mi chiede sempre, si informa sulla pratica e sul pensiero buddista riguardo a determinati argomenti. Credo che prima o poi mi chiederà di partecipare a qualche incontro, ma deve essere una cosa molto naturale e spontanea.

Va beh, dopo sto pistolotto, chiudo dicendo che con il buddismo ho trovato la mia dimensione, un qualcosa che mi aderisce come un guanto, che mi fa sentire a casa. In una grande casa accogliente, in cui io sono l'ospite e l'anfitrione, il bimbo e l'adulto, il passato, il presente e il futuro, ovviamente il mio e di nessun'altro!

6 commenti:

  1. La cosa più importante l'hai scritta nell'ultima parte. Trovare la propria dimensione è l'obiettivo di tutte le persone, più o meno!
    Detto questo, mio nonno, super mega credente in Dio, faceva cose curiose tipo grattare ogni mattina la pancia di una statuetta di Buddha. Nei periodi di sfiga poi lo immergeva nell'aceto! Poverino! :-)

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  2. ti lascio un piaccola provocazione che mi auguro prenderai solamente per quello che è...
    ma perchè le donne si covnertono al buddismo sempre dopo essersi fatte il loro bel matrimonio con abito bianco lungo che sognavano da una vita?

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  3. @stefanoSTRONG non posso parlare per altre, ma ti rispondo per quel che mi riguarda. Non sono mai stata una tipa da abito bianco. Mai sognato il matrimonio in grande, soprattutto in chiesa. Volevo sposarmi in comune, con pochi amici e tanta allegria. Per far contento l'uomo con cui vivo e che amo, gli sono andata incontro e ho ceduto alla festa, al vestito (non bianco) e alla chiesa. Ti assicuro che non ero io quella che agognava al matrimonio in senso generale e al vestito con strascico in particolare.
    Domanda per te ora: per dire così, quante ne hai conosciute di donne che hanno fatto 'sta scelta?

    PS Sono passati 2 anni e 1/2 dal matrimonio cattolico alla "conversione" al buddismo. Certe scelte si fanno per convenzione, altre si fanno usando il cervello!

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  4. @Eu grattare la pancia del Buddha? Forse era una forma di scaramanzia. Molte volte il cattolico vive seguendo uno stile di vita buddista. Ecco perché per me è più una filosofia che una religione!!!

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  5. 10 e lode a tuo marito.
    è così che vogliamo i nostri compagni, coraggiosi e decisi nel difenderci.
    Per quanto mi riguarda sto vivendo uno strano periodo nei confronti della religione.
    Da sempre cattolica (mia madre fa pure la catechista)ho sposato un ateo convinto che ha accettato di sposarmi in chiesa solo perchè mi ama.
    Da lui ho imparato che per essere buoni, onesti, altruisti e generosi non è necessario essere cattolici. Lui non lo è eppure ai miei occhi è "santo" al pari di altri che credono in Dio.
    Non nascondo che ho sempre avuto un po' di dubbi e vivere con lui me li ha tirati fuori.
    Ora sono in fase di riflessione... chissa dove approderò.

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  6. Hehe..come ti capisco:-) sei fortissima!

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