29 novembre 2011

No, va beh... allora ditelo!

Appunti:
Il tonto è sempre più tonto. La sua tontaggine non conosce limiti, ma almeno non lo fa con cattiveria!

Ho rivalutato l'antipatica. Non è snob come credevo io, ma solo un po' strana. Sa ridere, parlare e battere le mani... alla fine è ok!

Da ieri il viscido è stato ribattezzato: IL CAZZARO. Abbiamo fatto 3 ore e passa di anticamera, per cui la socializzazione è stata necessaria. Ha sparato più cazzate lui in una mattinata che il nano nel tempo in cui è stato al governo.

Il posto dove mi hanno mandata è spaziale. Tutto nuovo, tutto pulitissimo, tutto organizzato. Gli uffici sono acquari con vetri trasparenti che fanno molto pesce nella bolla. Naturalmente i pesci siamo noi, ma più che prodotti ittici sembriamo un branco di pseudovolatili nel pollaio!!

28 novembre 2011

Notizie in corsa

Stamattina mi hanno comunicato un trasferimento temporaneo in altro dipartimento, almeno fino a Natale.
Col culo che mi ritrovo, insieme a me hanno trasferito anche: il TONTO, l'ANTIPATICA e il VISCIDO.
Sto in una botte di ferro!!!

27 novembre 2011

E poi c'è, come al solito c'è quello che.......



Un paio di settimane di permanenza nel nuovo ufficio mi hanno permesso di fare una prima selezione degli esemplari faunistici che lo popolano.
Vado, pertanto ad elencare le varie tipologie che ho fin qui riscontrato.
Lo so, lo so che di liste di questo tipo ne è pieno il web, ma io non ne ho ancora mai fatta una e mi piacciono un sacco!!!!
Cominciamo? Cominciamo!!!

Namber uan: IL TONTO
È quello che non ha la minima idea di cosa debba fare. Quando glielo spieghi non ha idea di cosa stia facendo, e se gli chiedi una stupidaggine che esuli di uno sputo dalle sue competenze va in tilt. Esempio pratico: Scusa, Pincopallo, mi dai quel faldone con scritto "qualcosaacaso"? E lui cercherà il raccoglitore con sopra scritto "faldone", ovviamente non trovandolo. La sua tontaggine cronica è da attribuire alla giovane età e ai due neuroni ubriachi che abitano il suo teschio.

Namber ciu: IL VISCIDO
Variabile per età e per estrazione sociale, in ogni gruppo che si rispetti ce n'è almeno uno, e il mio ufficio non fa eccezione. L'ho individuato praticamente il primo giorno dopo 15 secondi netti di conversazione. Battute di bassissima lega e occhio da spigola in crosta di sale sono le sue peculiarità. Si crede simpatico e avvenente, solo perché non ha ancora trovato qualcuna che gli abbia detto in faccia che preferirebbe farsi la ceretta all'inguine 2 volte al giorno, piuttosto che uscire con lui anche solo a prendere un caffè. E io qui che ce so venuta a fa?!?!? Lo aspetto al varco!!!

Namber tri: IL SIMPATICO
Al momento ne ho incontrati giusto un paio, ma non fa testo, in quanto ogni giorno scopro stanze e persone mai viste e di cui ignoravo l'esistenza. Forse per Natale li avrò incontrati tutti.
Il simpatico è quello che ti viene incontro con un sorriso da orecchio a orecchio anche solo per darti il buongiorno. Ti invita a mangiare un pezzo del dolce che un'altra collega, in genere anch'ella simpatica, ha preparato per pochi e selezionati fortunati. Il simpatico ride alle battute e miracolosamente sa farne. Non si prende sul serio ed è dotato di sana autocritica, che non guasta mai. Sotto categoria del simpatico è L'EDUCATO, per ovvie ragioni.
Modestamente io credo di far parte di queste due, ma magari agli occhi degli altri faccio parte della categoria successiva, che ne sai!

Namber for: L'ANTIPATICO, meglio conosciuto come LO STRONZO
Non voglio sembrare una vipera, ma voi sapete meglio di me, che in quanto a stronzaggine, le donne non si battono.
In queste due settimane, ne ho incontrate diverse. Sono di quelle che passando davanti ad un gruppo di tre persone, di cui una nota (uomo) e due sconosciuti, invece di salutare con un "ciao" generico indirizzato a tutti, salutano solo il noto appellandolo per nome. Di bell'aspetto, l'antipatico se la tira come una fionda, salvo poi non riuscire a capire il labile confine tra lo scherzo e la presa per il culo (a suo discapito ovviamente).
IL CAFONE è il sottogruppo  dell'antipatico in quanto, passi la rosicatio, ma la maleducazione proprio non la mando giù.

Namber faiv: LA VORREI MA NON POSSO
In genere donna, non proprio un cesso a pedali, ma nemmeno una gnocca da paura. Vorrebbe crederci, ma ha talmente poca autostima, da buttarsi giù ancora prima di provare. Depositaria di tutti i segreti dell'ufficio, non le sfugge nulla. In genere amica della simpatica, non riuscendo a vivere le relazioni sociali come vorrebbe, vive di luce riflessa.

Namber sics: IL NOIOSO noto ai più come L'INFORMATICO NERD
Quando parla lui, il nulla. Passa il tempo a raccontarti delle sue partite interminabili a Dungeon&Dragon, di quanta RAM ha messo al tuo PC e del suo gatto che si chiama Steve (Jobs ndr).
Già alla seconda frase proferita disconnetti le orecchie dal cervello e cominci viaggi fantastici tra le cose che devi fare una volta tornata a casa. Lui ti parla di giochi di ruolo e tu pensi a cosa cucinare per cena. Lui è tutto entusiasta del suo nuovo tablet ultrasonico che fa pure il caffè, e tu fantastichi di lavatrici e ferri da stiro. Per bocca mia, il tecnico che circola in ufficio, da lunedì scorso è diventato Carlo il DisInformatico.

Namber seven: LO STAKANOVISTA
Non si ferma mai. Se tu, durante la pausa pranzo, mangi alla tua scrivania un'insalatina scondita accompagnata da cracker di mais, con l'illusoria intenzione di fare la dieta e ci metti 15 minuti a fare tutto, lei o lui nel tempo del pasto ha fatto 12 telefonate, sistemato 8 pratiche, fatto pipì e con l'ultimo morso di panino ancora in bocca è andato a parlare con qualcuno allo sportello, tanto per non perdere il ritmo. Puoi darti da fare quanto ti pare, vicino a lui/lei sarai sempre quello che non fa una mazza.

Namber eit: LA MILF
Meglio nota come tardona, la MILF (Mother I Like Fucking) è un essere mitologico, metà donna metà trucidona. La milf è in genere di mezza età (famo tre quarti va), separata o divorziata con figli molto più che maggiorenni e ancora tanta voglia di dare... o di darla, vedete voi. Di aspetto gradevole, molto curata - non la becchi mai con un mm di ricrescita o il mascara colato - punta uomini di solito più giovani e bellocci di lei. Nave scuola è sempre ben vista da tutti gli esemplari di sesso maschile.
Esatto opposto della milf è L'ACIDONA. Donna che, il più delle volte, avrebbe bisogno di due colpi, quantomeno per sorridere.

Namber nain: L'INUTILE
Non sai perché sta lì e dopo 2 minuti ne deduci che non lo sa manco lui. Firma con una X e per fare le moltiplicazioni da tabellina usa la calcolatrice con lo scontrino. Raccomandato di ferro, al suo posto potrebbe esserci un fermacarte in pietra leccese e la differenza non la noterebbe nessuno.

Namber ten: L'ONNIPOTENTE
Arriva quando gli pare, va a zonzo tutto il giorno indisturbato e se provi a fargli notare che forse è il caso di mettersi a fare qualcosa ti guarda con la faccia a punto interrogativo. Solo che non è il capo e infatti, quando il capo vero lo sgama e lo cazzia davanti a tutta la palazzina e anche a qualla di fronte facendogli fare la figura del paguro senza conchiglia, godi come un riccio. Non è cattivo, è che si crede Dio e io, come già ho accennato, a Dio non ci credo!!!

22 novembre 2011

Di lavoro, cagotti e altre amenità!!

Ma se io latito, latito, mica faccio un illecito...
Rieccola!! Non sono fuggita ai Caraibi come ho meditato più volte... non ancora almeno!!!

Ieri ho scoperto la mia vocazione... stare allo sportello a contatto diretto con l'utente!
Il mio posto, il mio pubblico!!!
Alcuni dei colleghi con cui ho fatto affiancamento hanno anni di esperienza alle spalle e mi dicono che c'è del talento innato in me mhuahahahahah a cazzariiiiiii!!!!!

Sabato sera, dopo diverse settimane di vita sociale 0, decidiamo di andare a farci una pizza con gli amici.
Niente figli, birra a fiumi e cazzeggio freestyle erano le premesse.
Alle 20.20 lascio casa dei miei a cui ho affidato il Bufalo per la notte, con una strana sensazione.
Alle 21 arriviamo al ristorante.
Alle 21.05 chiama mia madre dicendo che il nano ha 38,5 di febbre.
ECCHECCAZZOOOOOOOO!!!!
Stai a aspettà che abbasso la guardia, dì la verità!!!!
Parte Furio come un treno per portargli la tachipirina (per fortuna eravamo vicino casa), e arrivando dai miei lo trova zompettante sul divano, attivo più che mai.
Il risultato a 5 giorni di distanza è: influenza intestinale, niente asilo e faccino da fantasmino, bianco come il latte, con le occhiaie da panda del wwf, morto di sonno e senza appetito.
Devo spezzare "un'arancia" nei confronti del piccolo eversore. Nonostante il mal di pancia continuo, l'inappetenza che lo indebolisce e il sonno a singhiozzo, lui stoicamente, non si lamenta, MAI!
Peculiarità tipica delle donne, la mancanza di lamentazioni nei periodi di malattia, pare essere stata acquisita dal piccolo braveheart in maniera totalmente autonoma e naturale.
Vi dico solo che il 100% degli uomini che conosco si tumulano nel letto alle prime 3 linee di febbre lamentandosi come licantropi durante la luna piena.
Furio ogni volta, raggiunti i 37.7 mi dice di chiamare nell'ordine: il medico di base, la guardia medica, l'ospedale, il prete. Salvo poi riprendersi nell'arco di 1 ora per vedere la partita con uno stuolo di amici che nemmeno allo stadio.
Mi stupisco sempre molto, quindi, nel vedere il mio eroico cucciolo, non proferire rotture di balle, laddove sarebbero, se non gradite, quantomeno necessarie.

Lunedì, causa impegni inderogabili del maritozzo, sono tornata a casa dopo il lavoro con i mezzi. Ora, non è che io voglia fare la snobbona viziata, ma 2 ore tra autobus e metro sono un incubo per chiunque!!!! Tanto di cappello alle migliaia di persone che lo fanno tutti i giorni perché senza alternativa... e lo fanno, appunto, senza un lamento.


15 novembre 2011

Aggiornamenti dal fronte!

Il tipo che è entrato con me, è un povero imbecille - nel senso che imbelle eh! - e non ha capito che si trova sul luogo di lavoro e non in casa sua con la mamma che gli fa tutto. Hai sbagliato indirizzo, amico del sole!
Ha inoltre, come aggravante suprema, il senso dell'umorismo di una pentola di rame. Ma, come si dice, nessuno è perfetto, tranne me! Muhahahahahah
Oggi ho anche sfoderato le mie armi e dimostrato al responsabile che non sono solo brava a sparare cazzate a raffica di mitra.

Appunti sparsi
1) Ieri, quando Furio è venuto a prendermi, ha fatto gli occhiacci ad un tipo che mi ha guardata in maniera "inequivocabile" dice lui. Oggi quello voleva sapere se rischiava un soggiorno aggratise al CTO o mio marito aveva solo un moscerino in in occhio. L'ho tranquillizzato dicendogli che é praticamente Gandhi con la moto, e nel caso sono io il braccio violento della coppia!
2) Ma quanto freddo fa sul GRA a 120 km/h con lo scooterone alle 7.30 di mattina? E a gennaio? Voglio morire subito, cremata!
3) Ieri, tanto per festeggiare il lavoro nuovo, in casa mia alle 7 a.m. c'era una festa... di formiche. Invasione aliena di piccoli esserini che ci hanno allietato la mattinata e buona parte del pomeriggio. Per fortuna ci sono le sempre disponibili super eroine mamma e suocera, accorse in soccorso dei due poveri pirla (io e Furio) con veleni di dubbia provenienza, ma di sicuro effetto!

A domani, stay tuned!!

14 novembre 2011

Non mi fotocopierò le chiappe

Immagine dal web
Non sono io, ma mi somiglia molto

Le immagini di oggi mi rimbalzano nella testa come la pallina in un flipper in tilt. Devo metterle per iscritto, fin tanto che sono ancora vivide nella mia mente (ma chi sei, Avatar?). Anche perché, con la memoria pessima che mi ritrovo, mi va tutto in reset nelle prossime 2 ore e tanti saluti ai bei ricordi di questa giornata speciale.
Allora, tanto per cominciare, come qualcuno di voi ricorderà, lo scorso lunedì sono andata ad un colloquio di lavoro. Aspettavo una chiamata in settimana per andare a firmare venerdì e poter cominciare oggi, ma giovedì sera ancora non ero stata contattata e mi ero messa l'anima in pace che comunque questo nuovo inizio sarebbe stato solo posticipato al massimo di una settimana. 
Invece, nel momento che non ti aspetti - tipo l'abbiocco post prandiale del venerdì - arriva la chiamata e mi scapicollo (letteralmente) per andare di nuovo in centro a firmare. Siccome sono una faina, ho pensato "la scorsa volta m'avete fregato con la macchina, oggi ci vado con i mezzi, tiè". All'uscita della metropolitana sembravo ubriaca, mentre giravo nelle vie limitrofe a Via Veneto apparentemente senza meta.
Sfidando le leggi della logica, sono arrivata sana e salva e mentre ero lì che aspettavo, non è mancata nemmeno una manifestazione di giovani scioperanti, che hanno pensato bene di lanciare bottiglie di vetro vuote contro la vetrina dell'ufficio dove ero io, corredando il tutto da sputacchi di varia provenienza.

Ma, com'è, come non è, oggi ho cominciato a lavorare nel posto nuovo.
Mi sono sentita come il primo giorno di scuola. Sei quella nuova, quella che nessuno conosce, quella da inquadrare, quella da perculare alla bisogna.
Non che io sia una dalla vergogna facile, ma una trentina di paia d'occhi puntati addosso nello stesso momento fanno un certo effetto anche a me.
Tanto per cominciare, ho sbagliato civico ed entrando mi sono imbattuta in una folla di utenti armati di cartelline e faldoni branditi come mazze ferrate. Ho girato i tacchi e mi sono infilata nel portone al numero giusto. 
Sembravo un furetto con la labirintite.
Appena entrata, la guardia all'ingresso mi blocca dicendo: "Signora, oggi è chiuso!"
E io: "Mi fa piacere, ma in teoria io dovrei lavorare qui."
Il siparietto si è svolto davanti ad un nugolo di colleghi vari che mi sa tanto che hanno già capito che sono la scoppiata di turno. COMINCIAMO BENE!!!
Ho atteso una 40ina di minuti che il direttore di dipartimento ricevesse sia me che un altro ragazzo, solo per sentirgli dire che non ha ancora le idee chiare su dove dislocarci, per cui intanto ci hanno appoggiati in un ufficio in cui lavorano già altre quattro persone (3 delle quali oggi assenti).
Durante l'orario di lavoro qualcuno è venuto a presentarsi, altri li ho conosciuti durante una piccola festicciola organizzata per motivi random, altri ancora non si sono nemmeno avvicianti (le misfits). E si che sono piccola e inoffensiva (se, va beh). Ogni volta che qualcuno diceva Siete quelli nuovi, partiva un coro di sghignazzi o facce poco rassicuranti.
Mi sono fatta dare le indicazione per la sopravvivenza: bagno, cibo, uscite di sicurezza.
L'età media è notevolmente bassa. Io sono una di quelli più grandi.... che tristezza.
Il - credo, non so, forse - responsabile del mio ufficio, ha 22 anni ed è espertissimo.
E' anche un cazzeggione senza ritegno però. Al mio arrivo lui non c'era per cui l'hanno dovuto chiamare. Mentre parlavano al telefono uno di questi segretari tuttofare ci ha annunciato dicendo "A Piè, c'è carne fresca pe tte! Un omo e 'na ragazza.... e com'è... ehm è ggiovane". 
Capendo l'antifona al volo, mi sono smarcata dicendo "A piè, so sposata e so pure madre!" Parafrasando una celebre battuta: T'avevo già sgamato al ciao.
Il suddetto giovine Piè, comunque si è rivelato essere molto utile, visto che mi ha spiegato un po' le dinamiche interne ai vari uffici.
Il succo è che se ti fai gli affari tuoi campi meglio e più a lungo. Tutti sono invidiosi di tutti e mirano a farti fare brutta figura col direttore. CONTINUIAMO MEGLIO, sono capitata in un covo di vipere.
Bella pè me!!
A domani per i prossimi aggiornamenti, perché lo so già, sarà una settimana mooooooooolto lunga.

10 novembre 2011

Prendi una nana, trattala male... se va beh!

Immagine dal web
Teorema di Homer
Il Bufalo è un bimbo socievole, ma a piccole dosi.
Nel senso che già da piccolissimo elargiva sorrisoni a tutta gengiva a chiunque gli si parasse davanti: la nonna, il verduraio, il lavavetri. Erano quindi tutti magneticamente attratti da lui perché pensavano li trovasse simpatici.
Il segreto era che lui col sorriso ci è nato, quindi era più una sorta di espressione facciale normale che un sorriso sincero. Il fatto che ci perculava già a poche ore dalla nascita avrebbe dovuto mettermi in allarme. Ma andiamo avanti.
Sta bene in compagnia, ma sta altrettanto bene da solo. Se trova il gioco adatto - per lo più macchinine, di ogni foggia e dimensione - te lo scordi anche per 10, DICO 10  minuti filati. Lo so, m'accontento di poco.
Nel suo habitat (il nido) non fa eccezione. Gioca volentieri con pochi e selezionati bimbi, ma se vede la cucina con tutti i suoi aggeggi non lo tieni fermo nemmeno con la camicia di forza.
C'è di buono che, anche se è molto molto vivace e poco incline all'ascolto, non è mai stato uno di quelli dallo sganassone facile (per i non bilingue: dicesi sganassone uno qualsiasi a scelta tra pugno, schiaffo, ceffone, manrovescio, sberla, ecc.. ecc..). Indi per cui, ogni volta che si trova di fronte ad un coetaneo più scafato, le becca con garbo.
Abbiamo questa coppia di amici fraterni che sono al momento dotati di esemplare femmina quasi treenne e fagotto di sesso ignoto in arrivo a dicembre. La suddetta treenne, pur avendo 4 soli mesi più del mio cucciolo punching ball, lo sovrasta per altezza e peso. Cioè, non è che ci voglia molto, il Bufalo è sempre stato un tipo smilzo. Credo che l'unico periodo in cui abbia avuto un po' di ciccia addosso, sia stato intorno ai 6 mesi. Ora, nonostante abbia un buon appetito e una dieta abbastanza varia, è sempre almeno 1 kg sottopeso (per i famosi percentili,che forse al prossimo figlio capirò pure io come si calcolano), per un'altezza tutto sommato normale.
La simpatica fanciullina, dicevo, al contrario del mio nano, ha avuto sempre la mano pesante. Mi ricordo che la madre, alla seconda settimana di nido mi raccontava che dopo aver passato la sveglia a tutti i compagnetti di classe, si era dedicata alle maestre, in alcuni casi riuscendo anche nell'intento di portare a segno il colpo.
Una ninja in pannolino.
La cosa strana in tutto questo è che il nano la adora. Cioè, se con gli altri si concede poco o nulla, con lei si butta nel gioco anima e corpo, venendo fisicamente vessato e derubato dei giocattoli che ha in mano. Non gli importa che ogni 3 minuti - orologio alla mano - lei trovi il modo di spintonarlo, picchiarlo e spernacchiarlo, lui la cerca, come la rosa del deserto.
Capita che ieri sera, per convincere il maistanco ad addormentarsi, gli prometto di portarlo a giocare dalla sua amichetta dopo l'asilo.
Grosso oups per me! Immagino già la cazziata dalla maestra, olè! Mai fare ricatti. Ma, signora maestra, non sono ricatti, sono più... ehm... incentivi.
Insomma stamattina, ancora prima di aprire gli occhi mi dice 2 frasi: "Niette atilo!" Diventata ormai un tormentone in casa mia, perché pronunciata tra le 6.000 e le 12.000 volte al giorno, sabato, domenica e festivi inclusi.
La seconda è stata: "Boio giuae con Giuia." MA QUELLA TE MENA SEMPRE?!?!?
E' molto poco rassicurante intravedere già come sarà tra una quindicina di anni, quando lei sarà una valchiria di 1.90 con due spalle da body builder, e lui un puffo di 1.70 scarsi, anemico e secco come un chiodo.
La picchiatrice lo tratterà male allo stesso modo senza degnarlo di uno sguardo,  e lo zerbino le trotterellerà attorno ancora più attratto.
Mah, valle a capire certe dinamiche nanesche!

PS Il "TEOREMA" di Marco Ferradini funziona sempre, a 3 come a 30!
Da quanto ho potuto constatare, pure quello di Homer funziona niente male

8 novembre 2011

Eppure te lo guardi Hell's Kitchen!!

Immagine dal web
La frase che da il titolo al post, è stata pronunciata dal soave Furio ieri sera, mentre preparavo la cena.
Stavo cuocendo delle bistecche di collo di maiale in padella, niente di che. Per i manicaretti da gourmet non ero in vena e soprattutto non avevo tempo, visto che ho messo il naso dentro casa alle 19,30 circa, dopo aver passato il pomeriggio da Ikea. TA-DAAAAAAA!!!!
Insomma, mi guarda da dietro la spalla come un supervisor, mentre la carne sfrigola in padella in abbondante olio di oliva - si, la mia è una cucina dietetica e per ipertesi! - e proferisce le ferali parole: "Ma, sta carne me pare un po' asciutta, eppure te lo guardi Hell's Kitchen! 'N te sei imparata niente?"
Ora, premesso che questo non è un gioco alla fine del quale, se sei ancora vivo e padrone delle tue facoltà mentali, diventi sous chef di un ristorante superblasonato e te non sei uno scozzese di nome Gordon e di cognome Ramsay, famoso in tutto il mondo non solo per le abilità culinarie ma anche per il carattere di merda, vorrei fare un appunto!
Non è che il solo fatto di guardare un programma di cucina (li adoro, metteteci pure MasterChef, il Boss delle torte e In cucina con Ale e ho fatto tombola), ti trasforma in un mago dei fornelli nel breve tempo della pubblicità.
Perché allora, per osmosi - Linus docet - se guardi la partita tutte le domeniche diventi un calciatore da serie A, oppure se segui il TG puoi fregiarti del titolo di giornalista, con tanto di tesserino.
Pensate che tempo fa, mentre trasmettevano l'atletica leggera ho visto Andrew Howe che saltava. Convinta di avere le doti e la preparazione adatti, c'ho provato pure io a fare il triplo, e ho scoperto che casa mia non raggiunge nemmeno la lunghezza della buca di sabbia, figuriamoci della pista per la rincorsa.
Ma come te viene in mente?
Che poi, fa lo splendido perché ormai con la scusa che sta fuori tutto il giorno dal lunedì al venerdì (olè) e mi rientra giusto giusto all'ora di cena, l'incombenza dei pasti è affidata alla sottoscritta e, diciamolo pure, io non brillo per fantasia, ma almeno faccio tutto da sola.
Lui invece è uno spasso - visto da fuori, se non sei coinvolto - perché quando decide di mettersi ai fornelli ha bisogno davvero dell'aiuto cuoco, anzi nel mio caso della sguattera/lavapiatti/pelapatate.
Furio: "Tesò, facciamo un bel risotto al radicchio, che mi viene così bene?"
Io: "Si, che ti serve?" SCEEEMA SCEEEMA SCEEEMA SCEEEMA
Furio: "Allora, lava e monda (mai capito che vor di', mah!) il radicchio, grattugia il provolone dolce, fai un bel trito di cipolla, anzi meglio di porro, poi mi pesi il riso, ah prepara una litrata di brodo di carne, no meglio vegetale e poi.... niente, il resto faccio tutto io!"
MA IL RESTO DE CHE?!?!?!
Certo, è un lavorone mettere tutto nella wok e girare per una 20ina di minuti. DIFFICILE!
Credo che non abbia afferrato il fatto che non si trova nella cucina di un ristorante, ma in casa sua, con a fianco la moglie e non la suddetta sguattera/lavapiatti/pelapatate.
Cucinare così è molto comodo, poco stressante e soprattutto veloce. Si, perché oltre a trovarsi tutto fatto prima di cominciare, lascia da lavare tutto ciò che ha utilizzato... e posso garantire che a volte, anche per fare un banale sugo, ho lavato tra le 5 e le 8 pentole/padelle/ciotolamevario, senza contare le decine di posate abbandonate sul piano di lavoro.
Così, so' bravi tutti! Capace che se mi applico un attimo, pure Ernestino riesce a farmi un pranzo completo alla veneranda età di 30 mesi!


7 novembre 2011

T-E-L-E-G-R-A-F-I-C-A-M-E-N-T-E

Graditi "in bocca al lupo" per imminente colloquio di lavoro! STOP
Me la sto facendo sotto. STOP
Mi sono vestita talmente bene che le  maestre del nano si sono stupite. STOP
Ho pensato mi stessero perculando. STOP
Avevo ragione! STOP
Almeno me so fatta 2 risate. STOP
Mo vado che coi mezzi a Roma, sai quando parti, ma non quando/se arrivi. STOP
In giornata nuovi aggiornamenti. STOP
Grazie a chi legge e supporta 'sta testa matta! STOP
Fine!

4 novembre 2011

No, non ho detto gioia, ma para, paranoiaaaa!!!

Immagine dal web

I miei hanno questa coppia di amici da una vita. E' una di quelle amicizie che rimangono indelebili e coriacee nel tempo. Di quelle del "facciamo tutto insieme"
Di quelle che qualche volta però, ti servirebbe una boccata d'aria. 
Si, perché se è vero che quando si è molto amici ci si vuole bene che manco con alcuni fratelli, è anche vero che le amicizie totalizzanti non sono mai completamente equilibrate. Per l'ovvia ragione che essendo tutti diversi, non si hanno sempre le stesse prospettive.
Pensando per esempio, di passare un bel pomeriggio di pace e relax - muhahahhhaha illusi - te li ritrovi di domenica alle 15 a citofonare perché: "A casa ci annoiavamo, abbiamo pensato di venire a trovarvi. Contenti?"
DI DOMENICA?
ALLE 15?
A ROMPERE I COGLIONI?!? E come no!! (scusate, è che ho studiato francese e ogni tanto si sente)
E vola via - si fa per dire - un pomeriggio di pesantezza che manco dopo il cenone di Natale.

Oppure quasi ogni singola mattina, alle 8.30 mia madre, qualunque cosa stia facendo si ritrova la sua amica in casa senza accorgersene. E quando non è in casa, le tocca portarsela dietro al mercato, al super o in piscina. E' normale? No, non credo proprio.

Il problema non sarebbe tanto il trovarseli sul groppone ad ogni cambio di mutanda, quanto il dover sopportare la metà maschile della suddetta coppia.
Ora, il titolo del post è già di per se un programma, e arriva da quello che ho pensato ieri, quando sono arrivata a casa dei miei all'ora di pranzo e c'era lui, che al momento sta facendo dei piccoli lavori di ristrutturazione.
L'uomo PARANOIA. Ogni cosa, dal bimbo - il mio - che non mangia perché è un tipo di 2 anni che fa un po' quel cavolo che vuole, e io non gli corro certo dietro con la forchetta in mano o il menù à la carte per fargli scegliere il pasto, alla banale conversazione su - che so - il tempo, le assicurazioni auto, gli UFO, si trasforma nell'apocalisse.
E..... se sei al bancomat a prelevare e ti arriva un meteorite addosso?
E..... se ti fermi a fare benzina, ti rapinano e ti rapiscono il bambino? 
E..... sto ragazzino me pare malato, dagli le medicine no?
E..... se vai al ristorante, mangi pesce crudo, ti prendi il vibrione e poi muori?
E.....
E se te ne andassi un po' a cagare? Sarebbe di gran sollievo per tutti noi, sai!
Necessita indubbiamente di un aiuto, e non lo dico con ironia. Si fissa sul particolare, tic a pioggia e va in loop. E' stressante!
E nelle vostre vite orbitano strani personaggi?



Ikea e la campagna Save the Children Salutes Soft Toys



Stamattina, gironzolando per i vari blog che sbircio più spesso, mi sono imbattuta in un post di ieri che parlava della campagna Ikea & Save the Children.
Frequento Ikea da quando ho imparato a guidare, ma non avevo mai sentito di questa iniziativa, che gli svedesi scomponibili propongono dal 2003, in associazione con una della organizzazioni umanitarie più famose, a favore dell'istruzione dei giovani nei paesi meno fortunati.
L'istruzione è alla base di un'evoluzione mirata al cambiamento di un futuro altrimenti già scritto. 

Donare è molto semplice, talmente semplice che nemmeno ve ne accorgete (in positivo eh!).
Ikea dona a Save the Children 1 € per ogni peluche, libro o menu per bambini acquistato tra il 1 novembre 2011 e il 6 gennaio 2012. 
Il ricavato garantirà lo studio (scuola + materiali didattici), a milioni di bambini nei paesi del terzo mondo.
Orsù quindi, muovetevi e portate le chiappette all'Ikea più vicino a voi e, oltre alle decorazioni natalizie e alla libreria Billy che "starebbe così bene in salotto", mettete nel carrello un libro o un peluche per i vostri figli-nipoti-amici-cugini.
Farete contenti loro e regalerete un futuro a chi forse, un futuro, nemmeno sogna di averlo!

Grazie a cento per cento mamma per le informazioni (ho rubato pure l'immagine perché sono una capra e co' 'sto blog 'n ce capisco granché!).

2 novembre 2011

Il mio nome è Valeas.... BroncoValeas!


Il Bufalo ha preso il meglio del peggio da entrambi! È caratterialmente molto simile a me: insofferente alle pressioni, troppo sveglio e vagamente cazzaro! Da lui ha preso i malanni, e come te sbagli. Da 'na famiglia di fraciconi, che poteva venì fuori? Ci siamo accorti purtroppo molto presto che non sarebbe stato facile combattere con questa preziosa eredità. Alla tenera età di 9 mesi la prima corsa al pronto soccorso per un broncospasmo. Ora, c'è da dire che da quando è nato il nano io ho acquisito la calma e il sangue freddo di un killer, mentre mio marito si è trasformato in una gallina isterica. Si impanica molto facilmente, anche per le cose più banali, figuriamoci per il cucciolo col respiro stile foca monaca.
Dicevo, BambinGesù ore 3 di notte, saturazione bassissima, codice giallo, Bentelan per bocca (fagli un'iniezione non necessaria e io ti rompo un braccio, fratello) e aerosol a manetta, col caro vecchio Sor BroncoValeas. Dopo 5 ore, lui sta meglio, respira bene e si è giustamente addormentato. Noi sembriamo due zombie che deambulano senza meta.
Si torna a casa e comincia l'avventura con l'asma. Ad ogni banalissimo raffreddore, corrispondeva una crisi asmatica mozzafiato (letteralmente). Eccheppalle!!!!
Un'altra situazione molto simpatica ci è capitata in Sicilia qualche mese dopo, in vacanza con una coppia di amici senza figli. Il nano, un anno e 1/2, broncospasmo in piena notte. Non avevo portato nulla di ciò che poteva servirmi, tranne le pasticchette di cortisone (si, sono cretina). Che vai a pensà che in vacanza, al mare questo tizio s'ammala? Cerrrrto che si, a bella! Quindi, altro giro, altra corsa al pronto soccorso, questa volta a Marsala. Struttura deserta, tempi d'attesa biblici, personale allucinante. "Signora, se vuole lei, io al bambino ce lo faccio l'aerosol".
No, fammi capire bellone, te lo devo dire io quello che devi fare? Ma sei laureato in medicina o fai le pulizie qua dentro? Attenzione, non lo dico perché eravamo al sud, ma perché quello era proprio un coglioncione, fosse stato anche di Varese!
Morale, alla fine ho dovuto ricomprare oltre a tutte le medicine, anche l'apparecchio per l'aerosol. Ovviamente abbiamo passato il resto della vacanza chiusi in casa con le nostre fedeli amiche febbre e tosse. Da quella volta mi porto sempre tutto dietro, anche se esco per andare al supermercato.
L'eversore tascabile all'inizio ci ha creato non pochi problemi per fare le inalazioni - figuriamoci - ma in ospedale ci hanno insegnato la "mossa del cobra" come la chiamiamo noi, per bloccarlo. Ora è più diligente, se le fa da solo, ma deve avere le mani impegnate, che so con 7000 macchinine o davanti ad un cartone che gli piace, sennò col quasi che lo tieni inchiodato ad una sedia!!
Ora siamo pronti a fronteggiare ogni emergenza, o meglio io sono pronta, perché a mio marito serve sempre e comunque essere rassicurato dal pediatra.
"Chiamalo, digli che ha, fatti dire che dobbiamo fare!"
"Ma sembro tarda, gli chiedo sempre le stesse cose. Ormai la prassi la conosciamo"
"Tu chiamalo lo stesso. Anzi, vedi se glielo puoi proprio portare, così lo visita direttamente."
E questo, cari miei, succede ad ogni colpo di tosse sospetto. Il bello è che oltre che con il nostro pediatra di base, mi fa così anche col pediatra dell'asilo... DUE volte a settimana. Ma si può?!?
Certo, l'ipocondria è un segno distintivo della sua famiglia, ma spero che almeno questo di difetto, il mio nanerottolo non l'abbia ereditato.